I VANTAGGI DI AVERE PIU’ DI 60 ANNI E LA FORTUNA DI ESSERE NATI NEGLI ANNI 50.
Non cambierei mai i miei fantastici anni, la mia vita, i miei amici, la mia famiglia per i capelli meno grigi o una pancia più piatta. Crescendo sono diventato meno critico e più amichevole con me stesso.
Sono diventato mio amico.
Non mi biasimo per aver mangiato gelati extra, per non aver fatto il letto, o di essere stato un po’ disordinato, o per aver comprato qualcosa di stupido di cui non avevo bisogno. Dopotutto ho anche rinunciato a tante cose.
Ho il diritto di essere un po’ pirla.
Ho visto tanti amici e parenti lasciare questo mondo … troppo presto. Ora mi rendo conto che invecchiare porta tante piccole libertà. Stare a letto, o davanti alla tv, o passeggiare solo soletto (con tanta gente intorno) e ammirare posti dove sono passato tante volte, ma che non ho mai guardato.
Ho riaperto, anzi ho aperto gli occhi.
Canterò e ballerò (anche se non sono capace, mi sarebbe piaciuto tanto saper ballare .. anche perchè era più facile ‘cuccare’) con quei meravigliosi successi degli anni 60 – 70 – 80 e, forse, a volte piangerò per gli errori commessi. Andrò al mare, passeggerò e mi tufferò tra le onde con abbandono, nonostante gli sguardi della gente. Invecchieranno anche loro e capiranno.
Non mi interessa quel che la gente pensa di me, ora non più.
Sono fortunato ad aver vissuto abbastanza a lungo da avere i miei capelli grigi. Le mie risate giovanili hanno inciso per sempre profondi solchi in faccia. Man mano che invecchi, è più facile essere positivi, ti importa meno dei piccoli difetti, anzi sono quelli che ti rendono diverso dalla massa.
Mi piace la persona che sono diventato.
Non vivrò per sempre, quindi non voglio perder tempo a rimpiangere ciò che avrei potuto fare o preoccuparmi di ciò che sarà. Ormai ogni giorno è un regalo e allora riderò e … farà bene alla testa.
L’ho scritta prendendo spunto da un messaggio che ho letto su un social …
Rispecchia in tutto e per tutto quello che sono e sono stato.
(Colino)
P.S. -Credo che valga per, quasi, tutti/e quelli/e della mia generazione.