Barzellette sui milanesi 3 – Raccolta

Barzellette sui milanesi – Bellissima siciliana sogna mandingo

Concetta una bellissima siciliana, moglie di Ambrogio un anziano e ricco cummenda  milanese, sogna continuamente di fare l’amore vicino al mare con uno sconosciuto mentre un bellissimo mandingo li rinfresca con un grande ventaglio di piume di struzzo.
Il sogno è ormai diventato un tormento, la signora è sempre più depressa, quindi il cummenda decide di andare da uno psicologo. Alla fine della seduta il medico dice: “la soluzione è semplice, bisogna fare esattamente quello che la signora sogna”.
Detto fatto il commenda cerca un nero alto bello e robusto, lo paga profumatamente e gli spiega quello che deve fare. Quindi vanno nella spiaggia privata della villa,  il vecchietto inizia a fare l’amore con la moglie  e il mandingo inizia a sventagliare.
Dopo un po Ambrogio dice “allura Concetta come la va?”.
Concetta: “niente … niente sento”.
Il cummenda dice al mandingo di sventagliare più forte e si impegna alla morte, dopo un po’ tutto sudato: “alluraaaa Concettaaaaa?
Concetta: “niente … bloccata sugno”
Il cummenda decide di cambiare i ruoli prende il ventaglio e dice al nero di fare l’amore con la moglie.  Appena il mandingo inizia Concetta comincia a sospirare e gridare di gioia “che beddo … ancora … ancora dai …. ”
Ambrogio un po’ arrabbiato ed un po’ orgoglioso si rivolge al mandingo e dice: “ue pirla … adess te capì come se sventaglia??”

Fidanzato col mal di pancia

Stefania una ragazzina milanese dice al suo fidanzato (Colino) che i suoi genitori lo vogliono conoscere e che lo hanno invitato a cena per quella sera.
Colino arriva in motocicletta e si becca un colpo d’aria, la pancia comincia a brontolare, ma ormai è arrivato è ora di cena e fatte le presentazioni si siedono a tavola. Brodino di pollo con pastina.
Prima cucchiaiata, la pancia tutta scombussolata a Colino parte un siluro .
Il papà Ambrogio rivolgendosi al cane che è sotto il tavolo dice “ue Lila cuccia lì”
Colino pensa “meno male, crede sia stato il cane” e continua a mangiare.
Seconda cucchiaiata e parte un altro missile.
Il papà di nuovo: “ue Lila cuccia li”. Colino ripensa “meno male che c’è il cane sennò erano cacc…”
Altra cucchiaiata e parte un altro siluro con il rimorchio.
A quel punto Ambrogio “ue Lila va a cuccia, va via de li che chel li te caga addoss”

Bellissima siciliana e vecchio cummenda

Rosalia bellissima donna siciliana si è appena sposata con un vecchio cummenda milanese Ambrogio ed insieme sono andati in luna di miele su un’isola di nudisti. Rosalia sta prendendo il sole in costume adamitico e d’un tratto comincia a gridare. Ambrogio le chiede cosa è successo e Rosalia mettendo le mani tra le gambe dice: “mi brucia, mi pizzica, è entrato qualcosa proprio lì”.

Ambrogio chiama subito l’ambulanza che al volo la porta in ospedale dove è di turno un giovane dottore, insomma un bel pezzo di marcantonio. Il dottore inizia la visita e dopo pochi minuti dice “bel problema un granchio si è infilato proprio li …”
Ambrogio ” e allora?? …”
Dottore “il sistema più semplice per estrarlo sarebbe fare l’amore e far si che il granchio si attacchi al … creapopolo … . e quindi tirarlo fuori”
Ambrogio guarda  il suo creapopolo, poi guarda il dottore e con una faccia sconsolata dice “per me è un grosso problema, come si fa?”
Intanto Rosalia continua a lamentarsi, allora il dottore prende la palla al balzo e dice “senta se vuole, se è d’accordo ci provo io, vediamo se io ce la faccio”

Ambrogio “ma certo dottore, la ringrazio per la sua disponibilità”

Il dottore mette Rosalia sul lettino a gambe ben divaricate si posiziona di fronte ‘estrae l’arma’ e prova. Inserisce un attimo poi estrae e … “no niente non ha abboccato riprovo”, secondo tentativo, inserimento ed estrazione “no niente neanche stavolta, riprovo”.

Il dottore ripete la procedura di inserimento ed estrazione per altre tre quattro volte poi, ormai completamente eccitato e dimenandosi velocemente avanti e indietro, dice  “ah si non abbocchi eh? e allora sai che faccio maledetto granchio … ora ti schiaccio” e alè che ci do che ci do