Tre fratelli che non si vedevano

Tre fratelli che non si vedevano da tempo si riunirono per andare a trovare la loro vecchia madre in occasione del suo compleanno. Quando la videro, il primo figlio, che viveva lontano ormai da anni, le mostrò soddisfatto il suo dono:”Mamma, guarda che regalo prezioso che ti ho fatto, l’ho preso a New York, è una collana d’oro”.
Il secondo figlio le porse con un sorriso un profumo: “È un ottimo profumo di marca, spero che ti piaccia”.

Tre fratelli che non si vedevano

Il terzo figlio guardando i regali portati dai suoi fratelli arrossì. “Mamma, questo è per te” disse porgendole una lettera. Dentro c’era scritto: “Mamma so che i miei fratelli ti hanno fatto bellissimi regali, io non ho potuto, non ho abbastanza denaro. Lo sai, ho perso il lavoro e mia moglie Anna ha quel brutto male. Gli unici guadagni che ho mi servono per continuare a dare un tetto e un pasto caldo a lei e alla nostra piccola Elisa. I miei fratelli sono stati gentili e comprensivi, mi hanno detto che avrei potuto farlo con loro il regalo, che avrebbero messo loro i soldi per me ma mi sarebbe sembrato troppo ingiusto. Mi dispiace se non ho regali per te quest’anno. Ti voglio bene. Tanti auguri mamma”.
La vecchia donna, dopo aver ringraziato e salutato i primi due figli chiese al terzo di restare. Lo guardò intensamente negli occhi e con una mano tremante gli sfiorò il viso.
“Sai una cosa? Non ho mai ricevuto regalo più bello di questa lettera. Tu credi che i regali dei tuoi fratelli abbiamo più valore di queste tue parole ma non è così. A una madre puoi regalare anche un granello di polvere, lei si sentirà comunque la donna più felice al mondo perché, vedi, un figlio è già un dono e non serve nient’altro che l’amore di un figlio per farla sentire importante. E poi un regalo materiale è bello, sì, ma finisce per logorarsi, invecchiare e magari a un certo punto lo metti in un angolo remoto della casa, ci butti ogni tanto un occhio e ti fai assalire dai ricordi. Ma le parole, diamine, le parole belle figlio mio ti restano dentro, quelle te le porti dietro per tutta la vita”.
— Sabrina Ferri