Il vecchio venditore di uova
Liberamente tratta da una storiella spagnola e tradotta in ‘quasi’ italiano.
——————————
Conoscevo una signora benestante che un giorno chiese a un povero vecchio venditore di uova: -“A quanto vendi le uova?”
Il vecchio rispose: -“10 centesimi l’uno, signora.”
Lei disse: -“Ne prendo 13 per 1 euro o niente.”
Il vecchio rispose: -“Va bene signora, prendili al prezzo che vuoi. Potrebbe essere che questo mi porti fortuna, perché oggi non ne ho ancora venduto nemmeno uno.”
La signora prese le uova e andò via orgogliosa di se, aveva ottenuto quel che voleva … aveva “vinto”.
Salì in macchina e qualche ora dopo andò in un elegante ristorante con un’amica.
Ordinarono tanta roba, ne mangiarono un po’ e lasciarono molto di quello che avevano ordinato. Alla fine andarono alla cassa, il conto era 92 euro. Lei guardò l’amica, prese 100 euro e disse al proprietario di tenere il resto. E andò via molto soddisfatta del suo gesto e per l’espressione di approvazione sul viso dell’amica.
—————-
Allora ho pensato:
-Che brutto mondo.
-Siamo forti e tiriamo fuori gli attributi con i deboli e bisognosi.
-Siamo generosi con quelli che non hanno bisogno della nostra generosità.
-Ma soprattutto vogliamo più apparire che essere.
—————-
Poi ho conosciuto una vecchietta, piuttosto povera, che invece comprava i prodotti da quelli ancora più poveri di lei anche quando non le servivano o comunque non erano necessari e li pagava a prezzo pieno e anche di più. Lei era una contadina e spesso barattava pomodori, uva, fichi, … in cambio di sarde, alici … e quando non potevano darle nulla in cambio diceva: -“Fasc nudd. La prossima volta ci mettiamo a pari”. Insomma alla fine ci rimetteva sempre.
Io non capivo, anzi ero preoccupato per questo suo comportamento, allora un giorno le ho chiesto perché lo faceva e lei mi ha detto: -“Figgh mi questa è carità nascosta, è beneficenza mascherata”
Allora ho pensato:
-Beh, a volte, il mondo è bello.