Pastore sardo e tassista

Un pastore sardo, che ha sempre vissuto sulle montagne del nuorese, arriva alla stazione di Milano dove prende un taxi per andare a trovare la figlia.
Il poveretto non è mai stato dentro una macchina, quindi appena si siede comincia a guardarsi intorno incuriosito e subito dopo inizia a fare domande.

Pastore sardo e tassista

Il pastore indicando il contachilometri “cos’è quel coso con i numeri?”
Il tassista un po’ perplesso “quel coso indica la velocità e i chilometri percorsi”
Il pastore indicando la leva del cambio  “Cos’è quel bastone? a cosa serve?”
Il tassista sempre più  perplesso “quel bastone serve per far andare più forte l’auto”
Il pastore indicando il volante: “e quella ruota che ha in mano cos’è?”
Il tassista abbastanza scocciato “questo è il volante, con questo decido da che parte andare”
Il pastore indicando lo stemma del mercedes “e quello cos’è?”
Il tassista ormai stufo “quello? … quello è il mirino. Quando una persona mi è antipatica con quello prendo la mira e la tiro sotto. Per esempio vedi quel tizio che sta attraversando la strada è uno che mi sta antipatico, adesso lo stendo”.

Il tassista accelera, si dirige verso il pedone e finge di andargli addosso. Naturalmente all’ultimo secondo sterza per evitarlo ed invece sente un forte botto, si gira e vede il pedone stramazzare a terra.
Il pastore lo guarda e dice “aiooo ma che mirino del cavolo hai? se non aprivo io la portiera col cavolo che lo prendevi”